giovedì 5 ottobre 2017

9 giorno- Calzadilla de la Cueza


Oggi ho fatto solo 17 km.
Le mesetas sotto il sole sono da morire. Ci sono almeno 37° all'ombra. Così mi fermo a Calzadilla della Cueza, dove c'è un piccolo ristorante - albergue gestito da Brasiliani gentilissimi, c'è una piccola piscina.
Dopo la camminata di ieri, il male ai piedi e il sole cocente la tentazione di un tuffo nell'acqua gelata mi sembra un regalo meraviglioso. Tutto il gruppo che oramai incontro spesso sul mio cammino è qui a bere cerveza fresca e a far casino come solito.
Siamo pochi a fermarci qui, ma oramai ho capito che è meglio a volte fermarsi prima dei grossi punti di incontro dove poi è più difficile trovare da dormire.
Meglio fermarsi prima o dopo. Incontro un Danese, che lavora come guaritore nel suo paese.
Una persona di una certa età, ma è estremamente interessante parlare con lui.
Ha già fatto il Camino altre volte. Mi spiega che il Camino è diviso in tre fasi:
Il corpo, la mente, il cuore.
La prima fase è quella più faticosa, si attraversano le montagne, il corpo soffre dell'aggiustamento dell'esperienza di camminare per ore.
Sole, caldo, sete, fame, dolori fisici che non ci fanno dormire la notte.
Poi la seconda fase, quella dove siamo ora, attraversando la pianura delle mesetas per centinaia di Km, senza avere nulla di interessante da osservare.
La mente regna coi suoi pensieri. Non c'è nulla a cui aggrapparsi all'esterno. Non ci sono alberi sotto i quali ripararsi, non ci sono case che attraggono la nostra attenzione. La mente comincia ad annoiarsi e comincia a vagare e rimestare.
La voglia di mollare tutto appare. Molta gente soffre di tendiniti, vesciche che costringono ad abbandonare il percorso. Solo uno su cinque arriverà alla fine del Camino.
Quando si arriverà in Galizia, fino a Santiago, è la fase del cuore.
A chi è dato di arrivare fino alla fine del Camino c'è la possibilità del cambiamento: l'apertura del cuore.
Qualcosa accade, a tutti, sempre.
Mi affascina ascoltare i suoi racconti.
Mi mette in guardia a quando arriverò a Santiago, che lui definisce "Il grande Circo".
Sicuro! I mercanti nel Tempio....il commercio, il business, l'ego...ma non lasciarsi intrappolare da queste faccende superficiali, possono aprire lo spirito alle opportunità di un cambiamento.
Vedremo. Ho lavato i miei vestiti, il gruppo chiassoso è ripartito e domattina voglio partire presto, c'è la luna piena stanotte e voglio fare l'esperienza di partire e camminare di notte da sola.
Recupererò il tempo viaggiando di notte che è più fresco e se trovo un passaggio, anche in macchina.
Speriamo di riposare bene stanotte.
In ogni caso sono abbastanza delusa dal sistema commerciale-turistico che è oramai diventato il Camino. A parte Hontanas e la chiesa di san Nicolas dove l'accoglienza di Lino e delle sue due aiutanti cuoche hanno riempito il cuore di tutti, il resto del percorso e molto commerciale e a volte noioso.
Speriamo di incontrare gente nuova oggi e di recuperare un po' di strada domani.

going on with you

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